martedì, marzo 19Istituto Giorgio Vasari Magazine

Un paesino più che semplice

Loro Ciuffenna (IPA: [‘ǀoɾo t͡ʃu’ffenna]) è un comune italiano di 5859 abitanti della provincia di Arezzo, che fa parte de “I Borghi più belli d’Italia”.

Il comune di Loro Ciuffenna si trova nel Valdarno superiore, a circa 5 km di distanza in linea d’aria dalla riva destra dell’Arno.

–Frazioni: Anciolina, Casale, Casamona, Chiassaia, Faeto, Gorgiti, Gropina, Il Borro, La Casa, Modine, Poggio di Loro, Pratovalle, Rocca Ricciarda, San Clemente in Valle, San Giustino Valdarno, Trappola, Trevane, Villa.

–Gemellata con:
Gruissan, Francia, dal 1995.
Tifariti, Sahara Occidentale.

Il territorio è situato al margine di un antico bacino lacustre preistorico nel quale sfociava anticamente il torrente Ciuffenna, una serie di terreni a quota inferiore, dolcemente degradanti verso una parte dei rilievi del massiccio del Pratomagno.

Flora e fauna

Il territorio comunale presenta caratteristiche di pregio naturalistico, la macrofauna è caratterizzata da alcune specie particolarmente diffuse, quali il cinghiale, il capriolo (soprattutto alle quote più basse) e il daino, quest’ultimo sconsideratamente introdotto da qualche decennio a partire dalla Tenuta di San Rossore. Tra gli uccelli è interessante la presenza del biancone.

Esso conserva il mulino ad acqua più vecchio della Toscana, costruito presumibilmente intorno all’anno 1100 e usato tutt’oggi dai suoi abitanti per macinare le castagne e cereali vari.

Molto scenografico è il vecchio borgo costruito su gole a strapiombo sul fiume e dove è possibile ammirare un suggestivo intreccio di viuzze e vicoli lastricati in pietra (come il ponte di epoca romana ancor oggi percorribile).

STORIA
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1050 come Loro, dal latino laurus (“alloro”), mentre Ciuffenna è il nome del torrente vicino, attestato nel 1037 come Iofinne e derivato dal nome di persona romano Clufennius di probabile origine etrusca. Il nome del torrente fu aggiunto a quello originario del paese nel 1863.

Situata lungo l’antica via di collegamento fra Arezzo e Fiesole, l’area sulla quale sorge oggi Loro Ciuffenna fu abitata anticamente dagli Etruschi, come esplicitato da Tito Livio nel XII libro della sua opera Ab Urbe Condita Libri, nonché dalla stessa toponomastica del luogo (il nome del torrente che attraversa il paese, Ciuffenna, è di indubbia provenienza etrusca, così come quello della vicina località di Gropina, probabilmente derivazione dall’etrusco “Krupina”).

Alla caduta dell’Impero romano d’Occidente le comunità site nell’altopiano valdarnese passarono a fasi alterne sotto Bizantini e Longobardi nel 939. Il territorio lorese era attraversato dalla Cassia Vetus (il percorso è tutt’oggi molto simile a quello dell’attuale strada dei Sette Ponti) che collegava Fiesole ad Arezzo (infatti, successivamente, Loro è stato un grande snodo militare durante la 2 guerra mondiale).

Nel 123 d.C. tale strada fu sostituita dalla nuova Cassia Adrianea che passava più a valle emarginando Loro Ciuffenna.

La prima menzione ufficiale del borgo di Loro risale ad un documento del 1059 con il quale i Conti Guidi concedevano in suffeudo il locale castello signorile al nobile Ugo, probabilmente esponente della famiglia degli Umbertini. Documenti di poco successivi dimostrano come la zona fosse oggetto di discreto interesse dei potentati locali, compreso il Vescovo di Arezzo.

Nel 1293 la Repubblica Fiorentina assunse il controllo diretto del borgo e delle terre vicine.

L’inserimento della comunità lorese nel dispositivo militare – commerciale di Firenze produsse un generale sviluppo urbano ed un aumento degli investimenti, operato soprattutto da ricchi cittadini fiorentini e aretini.

Una struttura molto famosa, fatta dagli Etruschi risalente al XII sec., e ristrutturata per opera di uno della famiglia dei Medici è la Pieve di San Pietro (Gropina), dichiarata monumento nazionale e ristrutturata dal Papa Leone X (1432).

DA VISITARE:

–Il ponte di epoca romana ancora percorribile,

–La vecchia torre dell’orologio (visibile anche da lontano),

–La Chiesa di Santa Maria Assunta che conserva un trittico di Lorenzo di Bicci,

–la Basilica di Nostra Signora dell’Umiltà (XV-XVII secolo),

–La Pieve di San Pietro (Gropina),

–Il Museo Venturino Venturi, dove sono raccolte opere di artisti contemporanei e sculture e disegni di Venturino Venturi, che nacque a Loro Ciuffenna nel 1918, e ricordato anche per i mosaici di Collodi. Di conseguenza non dovete perdervi la visita al comune, che è al piano disopra del Museo Venturino Venturi.

L’amministrazione municipale di Loro ha nell’edificio comunale di fine Ottocento la sua sede principale. I locali al pian terreno erano in origine una “stazione di posta” per cavalli e carrozze.

Sui pilastri, che sorreggono il comune, sono tuttora visibili gli anelli in ferro battuto a cui venivano legati gli animali.

Un vasto androne, con volte di mattoni a vista, conduce ad un loggiato interno, le cui arcate sono state chiuse con delle vetrate per creare un ambiente atto ad accogliere e fare da museo alle opere dell’artista lorese Venturino Venturi, dove si possono trovare ben quarant’anni di sculture e disegni dell’artista.

DURANTE LA GUERRA
Durante la Seconda Guerra Mondiale Loro Ciuffenna è stato uno dei paesi che ha visto maggiormente svolgersi le campagne partigiane e di conseguenza alcuni piccoli eccidi di partigiani da parte dei nazisti.

Nel Comune di Loro Ciuffenna operavano alcuni gruppi di partigiani, tra cui: la ‘Lanciotto’, il ‘Licio Nencetti’, il ‘Valentini’, il ‘Bigi’, la ‘Droandi’, l’8° Raggruppamento Patrioti ‘Monte Amiata’ e la ‘Mameli’, successivamente c’era anche una pattuglia di paracadutisti appartenente al Long Range Desert Group, il precursore britannico delle SAS.

Uno dei gruppi più famosi erano Le Brigate ‘Mameli’ che vengono descritte da diverse fonti come repubblicane o anche di ispirazione cattolica.  La Brigata ‘Mameli’ attiva nella Provincia di Arezzo sotto la guida del suo fondatore Rodolfo Chiosi fu organizzata nell’autunno del 1943.  Nel suo momento di maggior espansione era formata da quattro compagnie per un totale di centodiciassette uomini. La ‘Mameli’ è stato l’unico gruppo partigiano della Provincia di Arezzo ad aver destituito un’autorità locale.  Assunse il potere di governo sulla zona del Comune di Loro Ciuffenna due mesi prima dell’arrivo delle truppe alleate. Rodolfo Chiosi, che scriveva sotto lo pseudonimo di Hidrio Foscolo, giustifica questa impresa in base al fatto che a differenza di altre aree, come la città di Arezzo, a Loro Ciuffenna non era stato insediato nessun CLN tedesco (caserma nazi-fascista),  mentre la gestione locale era affidata a quello che egli descrive come un “comitato clandestino di persone notoriamente fasciste e impegnate con la Repubblica Sociale”. Nel giugno del 1944 egli sciolse questo comitato e invitò i suoi membri a ritirarsi dalla vita pubblica, ma fu organizzato al suo posto un nuovo comitato, composto di sessanta persone.  Questo gli offrì la scusa per imporre il controllo sul paesino. Selezionò un comitato di cinque persone che lo affiancassero insieme a la Brigata Mameli, tra cui c’erano il prete Don Dario Stocchi (morto in azione) e il sindaco Marino Brogi. Insieme riuscirono a scacciare l’armata tedesca da Loro Ciuffenna.

Successivamente alla fine della guerra uno dei raid di ritirata delle truppe tedesche fu l’impiccagione di alcuni uomini e la detonazione del ponte di Loro; ma grazie alla fallita detonazione del ponte romanico, le truppe alleate riuscirono a passare.

Si ricordano i caduti nel memoriale presente sotto le logge di Loro Ciuffenna: dell’unificazione dell’Italia e della Seconda Guerra Mondiale.

Albero dei caduti dove impiccarono 5 partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Pietro Tassi 3BEN Alberghiero

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