martedì, marzo 19Istituto Giorgio Vasari Magazine

Il dolce sapore della legalità

Incontro con il pasticcere siciliano Santi Palazzolo. promosso dall’associazione Libera.

La mafia si è sviluppata principalmente in Sicilia ma è diffusa in tutta Italia, è formata da una gerarchia: il boss ed un consigliere, poi al disotto ci sono gli under boss e gli associati. In molte zone dove la mafia ha potere, c’è la complicità di molti cittadini, è un’ organizzazione criminale molto particolare: non si limita a compiere atti illegali, ma punta alla gestione del potere e al controllo del territorio e della società, contando su legami di sangue (famiglie mafiose). Molte persone sono vittime di mafia, però, per contrastarla bisogna avere coraggio e mettere da parte la paura, perché la mafia si può sconfiggere con la cultura, l’intelligenza, studiando ed informandoci, con il rispetto delle regole.

Una ‘vittima’ della mafia è un pasticcere di nome Santi Palazzolo. Lui ha fatto arrestare il Presidente della Camera di Commercio (Roberto Helg), perché? Santi Palazzolo è un cittadino di Palermo proprietario di numerose pasticcerie. In uno dei suoi negozi stava per scadere il contratto di affitto e lui, come faceva sempre, sei mesi prima che il contratto scadesse invia una lettera per comunicare la conferma di affitto. Una settimana prima della scadenza del contratto si presenta dal pasticcere il Presidente della Camera di Commercio, Roberto Helg, rappresentante di molte associazioni che combattono la mafia e lo avverte in modo molto esplicito che per il rinnovo del contratto d’affitto deve pagare una somma di denaro da definire con precisione all’appuntamento seguente.

La mattina Palazzolo si prepara per andare all’appuntamento con due cellulari, uno dei quali impostato per la registrazione. Arrivato alla camera di commercio dove era prestabilito l’incontro, il signor Santi entra all’interno di una stanza dove gli richiedono di posare il telefono e cosi lui fa, lasciando in tasca il secondo, entra nell’ ufficio di Roberto Helg e il pasticcere inizia a fargli delle domande per capire di più, ma anche per avere più informazioni per ‘incastrarlo’. Si definisce la tangente da pagare : centomila euro.

Concluso il colloquio, il pasticcere chiama un suo amico poliziotto ed il giorno seguente a Napoli, in un bar gli fa ascoltare la registrazione che non è sufficiente per incastrare l’estorsore e lo indirizza da dei colleghi siciliani dei quali si poteva fidare. Viene così “preparato” con microfoni nascosti all’incontro decisivo dove avrebbe dovuto consegnare il denaro al presidente ed è proprio al momento della consegna della tangente che la polizia irrompe all’interno, Helg rimane impietrito, la sua carnagione diventa bianca come la neve e viene arrestato, in seguito condannato a quattro anni e otto mesi, scontati per adesso, in gran parte agli arresti domiciliari.

La vicenda per il pasticcere siciliano non è conclusa, continua ancora, la Cassazione ha ordinato un nuovo processo per definire il tipo di estorsione, che secondo gli avvocati difensori di Roberto Helg non è aggravata, ma semplice. Questo comporterà la diminuzione della pena.

L’esperienza riportata dal pasticcere siciliano è un esempio di ribellione alla corruzione ed ai metodi mafiosi, un esempio di coraggio. Ma lui non ha fatto tutto da solo è stato aiutato dalle sue famiglie: quella formata dalla moglie e dai quattro figli e la seconda, quella della sua azienda, formata dai suoi dipendenti.

E’ con la forza delle persone fidate che si può riuscire a fare un ‘vero e proprio cambiamento nel mondo’. Questa è la testimonianza che Santi Palazzolo ha reso a noi studenti dell’indirizzo di pasticceria e che continua a riportare in molte scuole di tutta Italia.

Iris Mannozzi

Classe: 3° PRODOTTI DOLCIARI

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