venerdì, aprile 19Istituto Giorgio Vasari Magazine

Caro virus ti scrivo…

Gli alunni della 2 ESE  hanno realizzato degli elaborati che tentano di cogliere le riflessioni e le emozioni di questo difficile ed estraniante momento in cui saimo tutte e tutti coinvolti.  Il testo selezionato è il prodotto di una esercitazione di letteratura italiana svolta dall’intera classe in merito alla seguente traccia assegnata dalla docente Maria Cristina Butini:

“Caro virus ti scrivo”.

 

 

In questi giorni mi sento molto strana, ma non perché devo restare a casa o perché non posso vedere i miei compagni, ma perché mi sembra tutto un sogno, un sogno dal quale spero che ci risveglieremo il più presto possibile. Mi vengono in mente tante cose da scrivere, ma ti racconterò solo la mia esperienza e non la situazione generale, perché a quella ci pensano già i telegiornali, anche se devo ammettere che speculano molto sulle notizie e così creano talvolta  un clima di incertezza più totale. Voglio partire proprio da questo: LE NOTIZIE. Ormai da anni vengono messe in rete le fake news, ma in questo periodo sembra che esistano solo quelle. Per rimanere informati abbiamo bisogno di accendere la tv e rimanere connessi, ma quello di cui si ha bisogno in questo momento è di avere almeno una fonte di informazione sicura, un telegiornale, un giornale, un sito web dove possiamo ricevere solo le notizie essenziali, senza che i giornalisti ci aggiungano dettagli non esistenti e che quindi le modifichino a loro piacimento.

Ho bisogno però, di qualcosa che sia ancora di più, ovvero di staccare da tutta questa confusione e questo caos che è stato creato intorno a me e vorrei vivere in una bolla dove poter solo vedere e non sentire niente dove posso, paradossalmente, sentirmi libera senza pensieri. Non si può, lo so, però questa situazione sta causando un sacco di stress a tutti e io sinceramente non ne sono affatto felice. Un comportamento che mi dà tanto fastidio sono le persone esagerate, come quelli che fanno gli assalti ai supermercati o quelli che non entrano nei negozi dei cinesi.  Adesso il governo si è deciso una volta per tutte a dichiarare che tutti devono starsene a casa, tranne le persone che devono uscire per andare a lavoro o per altre necessità, però questo doveva essere chiaro al momento in cui, oramai una settimana fa, furono chiuse le scuole, ma no, si sa che i ragazzi l’hanno presa sottogamba e hanno continuato ad uscire, andare a ballare e divertirsi come se questa fosse una vacanza. Ma lo volete capire che questa è una situazione di estrema emergenza e che se non rispettiamo tutti le regole non si sa come andrà a finire?

Solo qualche giorno fa al telegiornale hanno  precisato sull’ obbligo di rimanere a casa, di non uscire,  ma a me sembrava ovvio già da mercoledì scorso, perché se non posso compiere il tragitto casa-scuola sarà che posso uscire inutilmente solo perché ne ho voglia e non ho altro da fare? Quanto vorrei poter gridarlo a tutta l’ Italia, ma lassù, ai piani alti, ci sono molte altre persone, che sicuramente ne sanno più di me,  comunque da sedicenne mi preoccupo per il mio futuro perché è vero che la vita va vissuta giorno per giorno e presa come viene però, bisogna anche un attimo rendersi conto e aprire gli occhi per capire realmente la situazione e non rimanere nel mondo dei balocchi come qualcuno fa, che siano ragazzi o adulti, bisogna svegliarsi e capire ciò che  possiamo liberarci di te virus che pur essendo così piccolo sei riuscito a mettere in ginocchio quasi tutto il mondo. Che poi, visto che è giusto tenersi informati, ho anche scoperto che questo tu coronavirus sei sempre esistito , sei alla base di ogni normalissima influenza, soltanto che visto che il mondo va avanti in ogni campo, ogni tanto viene scoperta anche qualche  variabile negativa e se capita nelle mani sbagliate, come in questo caso, può succedere tutto ciò. Prima ci facevano paura le bombe nucleari e adesso tu hai provocato tutto questo, tu che hai le dimensioni di un centesimo di un globulo rosso. Niente panico quindi, occorre che le persone abbiano un po’ di senso civico ed usino il cervello per capire ciò che è veramente necessario e per affrontare i problemi con razionalità  stando più attenti all’igiene e seguendo le disposizioni dettate.

E comunque alla base di tutto questa situazione c’è la paura, questa grande emozione da tutti temuta, che è causata solamente dal fatto che bene o male  caro virus tu ci eri sconosciuto e così non sapendo cosa tu sia, alcuni ti vedono come una cosa letale mentre altri non se ne preoccupano minimamente e buona parte di questi ultimi sono i miei coetanei, i quali, essendo giovani e non affetti da malattie, pensano di esserne immuni, senza pensare che dobbiamo comunque tutelare le persone  più deboli che ci circondano. .Per esempio, io vivo con mia nonna, ormai, perché mio nonno è deceduto un mese fa, un po’ per lo stesso motivo, perché essendo anziano ed un ex fumatore è stato colpito da una forte broncopolmonite, la quale purtroppo se lo è portato via, però sempre per lo stesso ragionamento se la broncopolmonite fosse venuta a me magari non mi avrebbe neanche fatto andare all’ospedale o comunque non mi sarei preoccupata più di tanto, però lui aveva un’età avanzata,  poi i suoi polmoni non erano nelle migliori condizioni possibili quindi se io dovessi prendere il virus sicuramente contagerei anche tutti i miei familiari e mentre mio fratello e i miei genitori potrebbero guarire, di mia nonna non ne sono così certa. Per questo mi raccomando a tutti di stare a casa il più possibile perché voi potreste guarire mentre qualcuno della vostra famiglia no. Impariamo ad essere un po’ meno egoisti ed a pensare anche agli altri perché finché sono qui con noi  diamo per scontato la loro presenza, ma solo quando non ci saranno più capiremo la loro vera importanza.

È il momento di essere uniti e dimostrare che l’Italia ce la può fare a sconfiggere proprio te piccolo virus e ci rialzeremo più forti di prima perché, oltre ad essere uniti noi,altri paesi ci stanno aiutando, quindi sfruttiamo l’occasione manteniamo la calma e vediamo di risolvere tutto ciò.

                                                                              

Testo a cura di: Sara Nannicini 2ESE

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